Perché Creiamo Ornamenti Per Imitare La Natura?

Vivere in un ambiente artificiale ci fa desiderare la natura. Compensiamo la sua mancanza impregnando l’ambiente circostante di quelle qualità geometriche che si trovano in natura (Salingaros, 2006; 2013: Capitolo 19). Cerchiamo di modellare le nostre immediate vicinanze in modo che quelle qualità riproducano la nostra risposta agli ambienti naturali. Quando non possiamo avere accesso immediato a piante e animali, la cosa migliore da fare è creare ornamenti. Questa compulsione in linea di principio non ha nulla a che fare con lo stile architettonico, sebbene in pratica il risultato possa eventualmente definire uno stile. (Gli architetti che guardano dall’alto in basso l’ornamento tendono anche a guardare dall’alto in basso lo stile, anche se la loro logica per opporsi all’ornamento è lo stile.)

L’ornamento spesso imita direttamente la natura. Le forme organiche copiate dalla vita vegetale definiscono un’ampia categoria di ornamenti visti nel corso della storia e attraverso le culture. Dalla biofilia, le forme naturali hanno qualità intrinseche, riducibili a una descrizione matematica, che inducono un effetto curativo. Altri tipi di ornamento non hanno una somiglianza diretta con le forme naturali ma si basano invece su geometrie più astratte. Qui l’effetto curativo non deriva dall’imitazione biologica diretta, ma dall’attivazione delle risposte emotive positive della biologia umana attraverso la simmetria, il contrasto, i dettagli e il colore (Salingaros, 2013: Capitolo 16).